Sono gli alti e bassi della vita che ci tengono in equilibrio.
Come il respiro. Che entra ed esce in noi.
Non potremo vivere solo inalando o solo esalando aria.
Sono necessari entrambi i movimenti.
Ma ci ostiniamo a ricercare sempre gli alti. Di noi stessi, degli altri, della vita.
Come se questi bassi così temuti fossero un fallimento, una perdita di tempo, un malanno.
In questa ricerca smisurata dell'alto perdiamo energie, risorse, occasioni importanti. Non riusciamo più a vivere serenamente il dolce dondolio degli opposti, l'altalena della nostra interiorità.
E ci perdiamo così la parte più misteriosa di noi stessi.
Quella bassa, che ha che fare con il buio, con le radici, con lo sconosciuto.
La nostra oscurità non è da illuminare, il nostro scendere negli abissi di noi stessi non è da rialzare, il nostro silenzio non è da raccontare.
Tutto questo basso è solo da vivere.
Con rispetto, dedizione e tempo.
Il tesoro di noi stessi non si trova in un cielo lontano o sulla vetta più alta di una montagna e nemmeno nella più buia caverna o nelle profondità dell'oceano. Lo possiamo vedere e trovare solo nel sacro punto di contatto delle nostre polarità, là dove si sfiorano la notte ed il giorno, la vita e la morte, la luce ed il buio.
In quel punto mistico i nostri opposti sono chiamati ad un potente incontro d'amore.
Se lasciati liberi di agire in noi.
Non tradiamo questi amanti antichi.
Hanno bisogno della nostra fiducia per potersi unire.
E per generare ad ogni incontro un nuovo tesoro. Tutto per noi.
Sono gli alti e bassi della vita che ci tengono in equilibrio.
Brindiamo ad entrambi.
Sapendo che, ogni volta, stiamo partecipando ad una storia d'amore.
La più autentica della nostra vita!
Elena Bernabè