Ricevi la mia confessione e la mia gratitudine, o Dio, anche per tutte queste cose che taccio. Non tralascerò però nulla di ciò che partorisce la mia anima riguardo a quella tua serva che mi partorì sia nella carne perché io nascessi a questa luce temporale, sia nello spirito perché nascessi alla luce eterna. Non parlerò di qualità sue ma di doni che tu facesti a lei: perché non s’era fatta da sé né da sé si era educata: fosti tu a crearla, né il padre né la madre potevano prevedere la personalità di colei che sarebbe uscita da loro. Fu la verga del tuo Cristo, la disciplina del tuo Figlio unigenito a istruirla nel tuo timore, in una famiglia di credenti come buon membro della tua Chiesa. (…) Mia madre (Monica) era la serva di tutti i tuoi servi. Chiunque veniva a conoscerla, aveva da ringraziare, onorare e amare profondamente te, perché sentiva in lei la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita santa.
S. Agostino
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