Anni t’hanno resa donna
in frange di capelli
sparpagliati,
sparpagliati d’occhi,
occhi di loto
in attesa d’un bacio,
e non volendo.
Anni t’anno resa donna
in tremore d’occhi
troppo grandi,
e troppo dolci,
fino a un saluto
appena accennato,
“ciao”, per non dire altro.
Anni t’hanno resa donna
in fondo, fra gioie
e dolori,
chiacchiere di gente,
abbandoni non sempre consci.
Anni t’hanno resa donna
comunque,
fra andare e venire
d’anni,
comunque donna,
ma così bella,
comunque bella.
Alessandro Canzian
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