Dopotutto, nell’altro, cerchiamo il tocco accudente di chi sa amare, di noi, certi strappi, certe incongruenze. I punti in cui il cuore si è smagliato mentre, tendendosi oltre il suo limite di natura, provava a trattenere ciò che dentro a quello spazio non poteva stare. Quando ha capito che non c’era verso, si è ritratto e, ritraendosi, ha slabbrato i margini, alterandosi i contorni. Lì, la pelle ha ceduto, creando un piccolo difetto, come una ruga friabile, un solco zigrinato, irregolare. Chi sa toccarci quelle imperfezioni di cuore e di guerra, ci ricorda che l’amore può far male, ma l’amore con l’amore si guarisce.
Antonia Storace
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