In questi giorni ho pensato tanto ai buoni propositi e ho deciso che non ne ho più da parte, forse solo ascoltare musica che non conosco ancora per almeno mezz'ora al giorno. Poi basta, che tanto chi se ne importa dei buoni propositi quando quelli che contano davvero sono quelli cattivi?
In questi giorni ho pensato tanto anche a com'è bello quando incontri qualcuno che proprio non te l'aspettavi e dicevi tra te e te "come sto bene, come sto bene senza amore" e poi l'amore ti ci frega sempre.
Ho pensato tanto a quanto certe situazioni siano figlie del coraggio o della stanchezza. A quante situazioni siano dovute alla paura, all'arrendersi, al non avere più le forze. Perché uno a un certo punto mi sa che dice "ma chi me lo fa fare di andare altrove?" e si ferma, e da lì inizia a morire o forse no. Ci hanno insegnato che scegliere la serenità è un mezzo suicidio, ma io non so che darei per essere tranquilla. Tre centimetri di capelli, il mio maglione azzurro chiaro, le mie illusioni, i miei ricordi. Comunque non basterebbero. Ho pensato anche tanto alle volte in cui mi hanno detto che ero carina e io ho risposto ma che dici?
invece di ringraziare e alle giornate che ti sembrano non finire mai e al tempo che sembra scorrere lento e poi all'improvviso cinque ore passano in tre minuti e ti senti triste come se avessi perso qualcosa d'importante.
Ho pensato a quante volte sono stata stronza e a quante altre lo sarò, a com'è dolce e squallido allo stesso tempo imparare a star bene da soli e a quanto sia difficile riabituarsi alle persone, alla gentilezza, alla luce del sole, dopo un lungo periodo di assenze e di buio.
| Susanna Casciani
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