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martedì 9 aprile 2019

dante


La gloria di colui che tutto move 
per l'universo penetra, e risplende 
in una parte più e meno altrove. 

Nel ciel che più de la sua luce prende 
fu' io, e vidi cose che ridire 
né sa né può chi di là sù discende; 

perché appressando sé al suo disire, 
nostro intelletto si profonda tanto, 
che dietro la memoria non può ire.

DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, incipit del Paradiso


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