Signore, tu che sei pazienza,
insegnami a guardare
con serenità
il disordine imperante,
le porte che sbattono,
i giochi sparpagliati.
Signore, tu che sei dolcezza,
insegnami a trattenere la mano,
a diminuire le mie esigenze,
a vincere la mia voglia di brontolare.
Signore, tu che sei tenerezza,
insegnami a consolare,
anche se ciò mi richiede del tempo,
a carezzare, anche se ho fretta.
Signore, tu che sei amore inesauribile,
insegnami ad amare come te.
Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze; ma fammi diventare come tu desideri. (Giovanni Paolo II)
lunedì 5 giugno 2017
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zafon
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