che solo porti
ci sono io
con i miei peccati,
il mio
non sapere amare.
Eppure Tu sei lì,
col volto Tuo sudato,
col sangue
che sgorga dalla carne
tra rivoli infiniti
di dolore fisico
e dell'anima.
Tu sei lì
ed abbracci quel legno
così rozzo e scarno,
non l'allontani, mai,
anzi forte lo stringi,
strumento di morte
e salvezza futura.
In quella croce
che solo porti
ci sono io,
ancora una volta
lo ripeto,
ma nel Tuo sepolcro vuoto
è quel tanto di buono
che tra mille cose dette
ancora vive dentro me.
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